Studio Associato S.r.l. | Verso l’attuazione del Piano 5.0: i tre pilastri
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Verso l’attuazione del Piano 5.0: i tre pilastri

Febbraio 6, 2024

Poggia su tre pilastri il “Piano 5.0” con tre i nuovi crediti d’imposta:

  1. Acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0,
  2. spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde e
  3. acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili a esclusione delle biomasse.

In arrivo il decreto-legge del Ministero delle imprese e del Made in Italy che conterrà le coordinate del Piano 5.0 e che renderà immediata l’operatività delle tre agevolazioni, in quanto, i decreti attuativi risultano essere già pronti.


Piano transizione 5.0: Quando si parla di “piano transizione 5.0” ci si riferisce all’evoluzione del piano Transizione 4.0, di cui le imprese manifatturiere hanno usufruito, in modo agevole, negli scorsi anni.

Con la revisione del PNRR, sono stati destinati:

  • 14 miliardi alle imprese,
  • 2,8 miliardi per le imprese agricole per l’efficientamento energetico e quasi 2 miliardi per le imprese che realizzeranno la connettività.
    • Dai prossimi mesi saranno quindi disponibili tre miliardi e mezzo per i contratti di sviluppo,
  • e quasi 13 miliardi per il piano Transizione 5.0.
    • Il 10% potrà essere destinato alla formazione, per poter utilizzare le nuove tecnologie digitali e le nuove tecnologie green. Concludendo, sono in campo riforme e risorse sufficienti per accompagnare e sostenere lo sviluppo per le imprese che vogliono realizzare nuovi impianti produttivi, sia per quelle che vogliono innovare i propri macchinari.

Tre crediti d’imposta – Il piano 5.0 introdurrà nuove misure per tutti gli investimenti in beni e attività che genereranno risparmi energetici o apporteranno efficienza energetica.


I tre crediti in particolare agevolano:

  1. acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0 per 3,78 miliardi di euro;
  2. acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili ad esclusione delle biomasse per 1,8 miliardi di euro;
  3. spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde per 630 milioni di euro.

Le attività oggetto dell’agevolazione dovranno produrre dei risultati misurati in termini di efficienza energetica e risparmio di energia. A tal fine sarà necessario rispettare una delle seguenti due condizioni:

  • nel caso degli investimenti in beni 4.0, il risparmio energetico conseguito nei processi target dovrà essere pari ad almeno il 5% rispetto ai consumi precedenti per gli stessi processi;
  • mentre nel caso di attività non legate a specifici processi target, la riduzione del consumo finale di energia dovrà essere di almeno il 3%.

L’intensità del beneficio sarà modulata su almeno una determina di tre aliquote in base ai risultati conseguiti.

Il progetto dovrà essere accompagnato da certificazione ex ante da un professionista che attesta la validità dell’opera ed ex post un’ulteriore certificazione dovrà verificare che i parametri siano stati effettivamente rispettati.

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