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Beni materiali 4.0: nuovo termine di consegna al 30 novembre 2023

Marzo 16, 2023

 

Le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato hanno concluso i lavori sul disegno di legge di conversione del decreto Milleproroghe (D.L. n. 198/2022), conferendo mandato al relatore a riferire in Assemblea. Il provvedimento è all’ordine del giorno dell’Aula il 14 febbraio 2023.

 

Transizione 4.0 – Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

 

Tra gli emendamenti che hanno ottenuto il via libera la proroga al 30 novembre 2023 del termine per completare gli investimenti in beni ordinari e materiali 4.0 “prenotati” entro il 31 dicembre 2022.

Si tratta degli investimenti per i quali, entro il 31 dicembre 2022, l’ordine è stato accettato dal venditore e sono stati pagati acconti per almeno il 20% del costo.

 

Secondo le norme attualmente in vigore il termine per la conclusione degli investimenti “prenotati” entro il 31 dicembre 2022 è fissato:

  • al 30 giugno 2023, per gli investimenti in beni materiali ed immateriali “ordinari” non 4.0 e immateriali 4.0;
  • al 30 settembre 2023 (termine così prorogato dall’art. 1, c. 423, legge di Bilancio 2023), per gli investimenti in beni materiali 4.0.

 

Grazie all’emendamento approvato, per gli investimenti in beni materiali e immateriali “ordinari” non 4.0 e i beni materiali 4.0 “prenotati” entro il 31 dicembre 2022, che saranno conclusi entro il 30 novembre 2023, continueranno ad essere applicate le aliquote del credito d’imposta in vigore nel 2022, più vantaggiose rispetto a quelle del 2023.

 

In particolare, per gli investimenti in beni materiali e immateriali ordinari non 4.0 “prenotati” entro il 31 dicembre 2022 e completati entro il 30 novembre 2023, il credito di imposta è riconosciuto nella misura del 6% del costo, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per i beni materiali e a 1 milione di euro per i beni immateriali.

Per i “nuovi” investimenti in beni materiali ed immateriali ordinari non 4.0 effettuati dal 1° gennaio 2023 (non prenotati nel 2022), invece, non spetta nessun credito d’imposta.

 

Per gli investimenti in beni materiali 4.0 “prenotati” entro il 31 dicembre 2022 e completati entro il 30 novembre 2023, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:

  • 40% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro,
  • 20% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro e
  • 10% del costo, per la quota di investimenti superiore a 10 milioni e fino a 20 milioni

 

Il correttivo non modifica invece la data ultima per effettuare gli investimenti in beni immateriali 4.0 prenotati entro il 31 dicembre 2022. Per tali investimenti, la scadenza resta il 30 giugno 2022.

 

Pertanto, per gli investimenti in beni immateriali 4.0 “prenotati” entro il 31 dicembre 2022 e completati entro il 30 giugno 2023, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura maggiorata del 50% del costo, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro, mentre per i “nuovi” investimenti in beni immateriali 4.0 effettuati dal 1° gennaio 2023 (non prenotati nel 2022), invece, il credito di imposta spetta nella misura del 20%.

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