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Dote alla Nuova Sabatini e rinnovo formazione 4.0 verso la manovra : Al Mef la decisione sulle coperture. Per i macchinari servono 500 milioni

Novembre 23, 2022

Si apre il cantiere degli incentivi per le imprese in vista della legge di bilancio.

Transizione 4.0, Nuova Sabatini, Fondo di garanzia Pmi sono solo alcune delle misure per il quale il ministero delle Imprese e del made in Italy è chiamato a valutare il rinnovo o eventuali ritocchi.

Un primo schema è già stato elaborato e come ogni anno andrà concertato con il ministero dell’Economia.

Sul tavolo c’è il rifinanziamento delle agevolazioni della Nuova Sabatini, per le quali le stime dei tecnici indicano un fabbisogno di 500 milioni.

La Nuova Sabatini supporta le Pmi con contributi statali che abbattono il tasso di interesse di finanziamenti (bancari o in leasing) per beni materiali(macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) a uso produttivo.

In discussione c’è anche un restyling della misura per collegare gli investimenti alla transizione ecologica, anche per impianti funzionali alla produzione di energia rinnovabile.

Si tratterebbe di un ampliamento della filosofia che in modo per ora molto parziale è stata introdotta con la maggiorazione del contributo per investimenti “green” fissata con un decreto Mise-Mef dello scorso aprile.

Si proverà anche a riprendere i ragionamenti avviati senza esito l’anno scorso su un ampliamento in chiave di investimenti verdi dell’intero piano di incentivi Transizione 4.0, prevedendo requisiti ed obiettivi di miglioramento energetico ed ecologico attraverso gli investimenti finanziabili.

Di sicuro a fine anno si chiuderà l’era dell’ex “superammortamento”, cioè il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali tradizionali.

 

Apertissimo invece il discorso per il credito d’imposta per le attività di formazione del personale su tecnologie 4.0: anch’esso scade il 31 dicembre 2022, ma il ministero delle Imprese e del made in Italy sarebbe intenzionato a rinnovarlo formalizzando richiesta al ministero dell’Economia.

Se sarà prorogato, il bonus formazione andrà avanti con le nuove aliquote fissate da un recente decreto ministeriale: 70% per le piccole imprese e 50% per le medie se le attività formative sono erogate da soggetti qualificati con una certificazione delle competenze acquisite.

In assenza di questa documentazione, il credito d’imposta scende a 40% per le medie e al 35% per le piccole.

Non hanno bisogno di rinnovi urgenti invece le altre misure del piano Transizione 4.0.

I crediti di imposta per i beni materiali e immateriali 4.0 (l’ex “iperammortamento”) copriranno investimenti effettuati fino a tutto il 2025, con coda fino a metà 2026 per le consegne.

Il bonus per ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale è in piedi fino al 2031, quelli per innovazione tecnologica e design fino al 2025.

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